Casa
Bianca, metà Giugno 2009, Berlusconi a Washington, conferenza stampa
finale. Obama illustra l’esito delle conversazioni, atmosfera
distesa, cordiale, brillante. All’improvviso un poderoso peto
squarcia l’aria. Tutti si girano di scatto verso Mr.
Berlusconi. Non c’è ombra di dubbio: è stato lui. Il primo
ministro italiano sorride accattivante. Fa finta di nulla.
Stupore
assoluto! L’ha fatto apposta?! Gli è scappato?!
Mistero.
Attimi
di gelo. Obama riprende, conclude e passa la parola
all’ospite.
Frizzi, lazzi, sorrisi, battute, ammiccamenti; il
premier italiano è un fiume in piena.
Chiude con un enigmatico,
“…e non si muove foglia che Obama non voglia!”. Giornalisti e
diplomatici si guardano attoniti.
Parte un applauso di
circostanza. Obama sorride affabile.
Brusio, mormorii, ilarità
repressa. Qualcuno si gira verso cameramen e fonici: sarà stato
registrato?
Strette di mano, ok alle telecamere, sorrisi,
abbraccio finale, “Goodbye Mr President!”. “Goodbye
Mr.Berlusconi!”.
Roma, Palazzo Chigi, urla disperate al
cellulare, è Gianni Letta: “Ma cosa ha fattoooo! Alla Casa Bianca!
In faccia al mondo! Dio Dio Dio Dio! …Non è possiiiibile!”.
Arriva Bondi: viene convocata l’unità di crisi; scatta l’allarme
rosso. Iperemici e congesti arrivano Cicchitto, Quagliariello e
Capezzone.
Intanto a Palazzo Grazioli, Bonaiuti e Vito si
affannano attorno all’altarino su cui troneggia l’effigie di don
Baget-Bozzo in ray-ban e maglietta rosa shocking da vecchio flaneur.
Accese sei candele e fatta un’orazione, accorrono anch’essi al
luogo del raduno.
Arrivano Ghedini, Brambilla e Tremonti. Il
trust di cervelli si mette al lavoro. Si intrecciano torniti e
sottili argomenti. Ben presto, intorno al peto, si delineano due
agguerrite scuole di pensiero, quella della “involontarietà”
(Ghedini-Tremonti) e quella della “volontarietà”
(Cicchitto-Capezzone). La disputa è lunga e complessa, ricca di
sostanza logica come di dialettico orpello.
Gli Involontaristi
premono perché sia il lato “materiale” ad essere privilegiato:
scusabile incidente, surmenage del Presidente, passeggere difficoltà
enteriche, pneumatismi, caldo, dieta sbagliata, piccolo abuso di
pasta e fagioli in quel di Napoli, disagio climatico, scompenso da
fuso, stress da viaggio; ma, soprattutto, i ritmi infernali di un
uomo che nulla si risparmia quando è in gioco il bene del paese.
I
Volontaristi insorgono: linea sbagliatissima! Assurda! Si
incrina l’immagine del premier vitale, vincente, instancabile,
ancora pienamente padrone del suo corpo. No! Si dia mano all’audacia!
Si giuri e si spergiuri che il peto è stato assolutamente
intenzionale.
Ennesima manifestazione della contagiosa
spontaneità del leader, del suo spirito gioiosamente
antiprotocollare, del suo saper essere vicino alla gente; la prova
provata che il Presidente è “un uomo che ama la vita”; in tutti
i suoi aspetti, anche quelli più intimi e più sanamente plebei.
Il
peto è pura gioia di vivere partecipata agli altri; senza
formalismi. “Si citi senz’altro” – sibila ispirato Bondi –
“il celeberrimo, terenziano, Homo sum, humani nihil a me alienum
puto ”.
Fervono le discussioni, gli animi si riscaldano.
Passa il tempo, l’accordo non si trova. Finché, risolutiva, ecco
la genialata di Quagliariello.
C’è una terza formula per
risolvere l’impiccio: l’inesistenza.
Né volontario, né
involontario; il peto, semplicemente, non è mai esistito.
I
visi si illuminano. Tremonti plaude; Letta fa misurati cenni di
assenso; Bondi si scioglie in lacrime. Com’è che non ci si è
pensato prima?!
Il genio sagace del professor sottile riporta
tutti al cospetto della verità: quanto può durare nella memoria
teleidioVisiva degli Italiani, l’ideuzza sgangherata di un
peto?!
Poche ore al massimo! Dunque, spegnere la notizia in Tv,
moltiplicare i servizi su abbronzatura, creme protettive e ansia
pre-balneare da sovrappeso; mostrare qualche retata di camorristi in
Campania, un po’ di militari in giro per le strade, e, soprattutto,
martellare senza pietà su Kakà, Ronaldo e Ronaldinho.
Insomma,
non parlarne.
E quanto alle eventuali registrazioni audio/video
(quand’anche ci fossero); dov’è la prova assoluta che di
“scorreggia” si sia trattato e non di altro?! Potrebbe ben essere
stato il cigolio anomalo di una porta, un jet militare, la suola
gommata della scarpa di una guardia del corpo, uno strano volatile di
passaggio; al limite, un rumorista di Hollywood pagato dai
Komunisti!
Ovazione generale! Gaetano, sublime
intelletto!
Salvatore dell’ottimo capo!
La Brambilla gli
stampa un bacio sulla fronte; altri lo acclamano, “Principe delle
discussioni”.
Si chiama Vespa, si prenota una puntata di
“Porta a Porta”; tema: “La scarpa italiana nel mondo”.
L’imperativo – categorico e impegnativo per tutti – è
dirottare, sviare, spostare; senza dimenticarsi, naturalmente, di
confondere.
Si dirama una circolare urgente a tutte le sedi del
PdL: per almeno due mesi, in discorsi ed incontri pubblici, evitare
tassativamente la voce “ripeto”. Sostituire con “ribadisco”.
gigi monello
Pezzo esilarante. Meno divertente il fatto che per compiacere l'incontenibile narcisismo del suddetto personaggio gli sia stato consentito di bloccare per una decina di giorni la, miserevole, politica italiana.
RispondiEliminaPezzo esilarante, condivido col precedente commento.
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RispondiEliminaAlta ed efficacissima rappresentazione tragicomica della nostra classe politica che, il più delle volte, non si limita purtroppo alla semplice emissione di un innocuo peto.
fantastico!
RispondiEliminaTroppo spassoso !
RispondiEliminail problema è che i dubbio che effettivamente non ci sia mai stato c'è. A meno che non ci sia una registrazione, grazie al Fatto quotidiano è invece apparso iimprenscindibile quello di Biden mentre stringe la mano al Principe Carlo d'inghilterra. Ci hanno fatto un pezzo scritto sopra e quindi non è più eludibile: il titolo era "lungo, sonoro e persistente.." o qualcosa del genere. Su questo non ci sono dubbi, su quello del Berlusconi invece, non avendolo sentito non saprei dire.
RispondiEliminaCrozza nel suo penultimo show ha detto:"Biden ha accusato Putin di voler usare il gas in Ucraina. Ma gli unici ad aver usato la maschera antigas sono stati Camilla e Carlo quando Biden ha scorreggiato davanti a loro."
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