lunedì 18 maggio 2020

Reincarnazioni e fuga di una docente skazzata


Diviso in brevi capitoletti dai titoli eloquenti, questo prezioso libro tratta in forma narrativa degli ‘effetti indesiderati’ che l’insegnamento produce nella vita di chi la scuola la vive da dietro la cattedra e assiste impotente allo svilimento progressivo del nostro Bene Rifugio più importante.
Alla ricerca di un’esistenza fuori dal copione, una prof con la ‘testa sulle spalle’ lascia il cielo di Lombardia, “così bello quando è bello” (ma quando è bello?), per trasferire il suo privatissimo Genius in un altrove fatto di 50 metri di casa popolare, un’amaca sotto una pergola, un piccolo prato su cui camminare a piedi nudi e due rose da coltivare; il tutto in prossimità di un lago vulcanico.
Un piccolo sogno non esaudito è arsenico puro in tutte le pieghe dell’universo’- sentenzia -; l’antidoto? Latte e miele versato sull’altare di Artemide. Così la docente, convinta com’è che a 50 anni si debbano fare i conti con la vita e con la morte, mentre quella strega di Atropo prende le misure del suo filo… decreta sia giunto il momento di una ‘reincarnazione accidentale di percorso’ e di evaporare in un altro dove
Con gli occhi disincantati di chi nella scuola ha assistito e vissuto di tutto, la nostra ricercatrice-di-un-senso racconta con estrema lucidità, ma anche con disinvolta ironia, il gioco perverso che stritola senza scampo i docenti, quando essi non siano in grado di uscire dai suoi ingranaggi avviluppanti, che ammorbano anima e corpo. 
Skazzati o depressi…a ciascuno la scelta! A colloquiare e a raccogliere le confessioni-confidenze dell’io narrante è nientemeno che il grande Socrate, il Maestro per eccellenza, il vecchio Sileno, chiamato in causa con un gustoso dialogo fatto di botta e risposta. La materia è pesante, ma lo scandaglio affonda: ed ecco emergere generazioni di giovani tra pareti scrostate, muri ammuffiti e servizi mal funzionanti, giovani sempre meno attrezzati per diventare adulti e sostituire i vecchi; colleghi dagli sguardi muti o imploranti, che salutano ‘se stessi’ prima di entrare in rotta di collisione con orde di alunni petulanti. Come in un girone dantesco scorre e si perpetua, inesorabilmente, una vita scolastica priva di slanci e bellezza.
D’altronde come potrebbe essere altrimenti? Manipolata a dovere da sofisticati meccanismi economici, politici e culturali, la massa interpreta genialmente un copione,
che neanche Euripide ci sarebbe mai arrivato,…cucitole addosso in modo esemplare. Risultato: chi interpreta, ignora di farlo e sguazza nella sua parte, convinto, perché così gli viene fatto credere, di esserne fuori, di agire autonomamente, di poter scegliere e decidere della e sulla propria esistenza. C’è di che discutere ovviamente…
Resta lo sguardo attento e distante dell’insegnante, capace di sopravvivere nella scuola di (questa) massa, tenendosi ben aggrappata alla bellezza di Rilke, degli asfodeli e di pini secolari. Salvifico in tempi di Dad!

Paola Murru

Liceo Motzo, Quartu S'Elena



LO ZEN E L'ARTE DI SOPRAVVIVERE NELLA SCUOLA DI (QUESTA) MASSA
ovvero tutto quello che avreste voluto sapere sui
docenti skazzati ma che nessuno ha mai
avuto il coraggio di dirvi
autore: Maria Castronovo
euro 6
pp. 48
ISBN 978-88-902371-9-5
Scepsi & Mattana Editori